I porcini e diverse specie del genere Amanita vivono nei medesimi habitat e spesso crescono a breve distanza. Tra le tradizioni popolari che legano amanite (in particolare A. muscaria) e boleti è nota l’idea che la presenza del fungo tossico “riveli” la crescita del porcino. Questa credenza popolare in realtà si è rivelata meno fantasiosa di quanto si potesse pensare, quando si sono evidenziate micorrize complesse sulle radici di alcuni alberi, in particolare abete bianco (Abies alba), in cui i due miceli appaiono effettivamente associati.
Di conseguenza è effettivamente molto frequente la crescita simultanea e in qualche misura associata di questi generi di basidiomiceti. Oltre a B. edulis e A. muscaria associati (come da immagini allegate) non è infrequente rinvenire B. aestivalis con A. pantherina.
Detto questo, in nessun modo la vicinanza, e persino la relazione simbiotica, si traduce in una qualche forma di “contaminazione”. Il porcino resta commestibile e l’amanita rimane tossica. Anche la consuetudine del micologo di distruggere l’intero paniere nel caso si rinvengano funghi pericolosi associati a specie commestibili deriva dalla possibilità che parti di specie tossiche restino non identificate in fondo al cesto, e non certo per un ipotetico “passaggio” di sostanze tossiche da un fungo all’altro.
dott. biol. Davide Palumbo
(Registro Nazionale Micologi n° 1854)
(Ordine Nazionale Biologi 064371)