In molte regioni d’Italia è tornata la pioggia, e con le condizioni climatiche ideali per la raccolta, “sale” di nuovo la febbre del porcino.
Intorno alla crescita del re dei funghi commestibili fioriscono da sempre leggende e credenze popolari, più o meno seguite e diffuse, per cercare di interpretare dove e come cresceranno gli oggetti dei nostri desideri di cercatori. C’è chi guarda la luna, chi si affida strumenti più prosaici come i social networks, ma uno degli elementi più radicati riguarda l’esistenza di specie rivelatrici, le cosiddette “spie dei porcini”.
Idealmente si tratterebbe di funghi che indicherebbero la prossimità, in termini di tempo e luogo, dei porcini, presumibilmente per analogia nelle esigenze di habitat e condizioni climatiche.
Tre specie di funghi crescono tipicamente insieme ai porcini (Boletus edulis), negli stessi luoghi e negli stessi momenti: Amanita muscaria, Chalciporus piperatus, Clitopilus prunulus
Tre funghi completamente diversi uno dall’altro, per morfologia e per commestibilità: un’Amanita tossica, un altro fungo a lamelle ottimo commestibile e un piccolo “boleto” di sapore pepato, privo di interesse alimentare. È importante chiarire che, in micologia, affidarsi alle credenze popolari rischia di rivelarsi anche pericoloso, ragione per cui un certo scetticismo è d’obbligo; tuttavia è piuttosto evidente che una certa concomitanza esista. Addirittura, almeno nel caso di A. muscaria e B. edulis (ma parrebbe anche valido per il binomio A. pantherina e B. aestivalis) non è raro rinvenire esemplari delle due specie a pochi centimetri di distanza o addirittura concresciuti. A livello ecologico, queste quattro specie sono sicuramente legate fra loro da rapporti che non sono ancora ben conosciuti, anche se le simbiosi fra fungo e fungo sono ormai un fenomeno sempre più studiato, ma è documentato che il micelio di Amanita muscaria e quello di Boletus edulis si legano insieme nelle micorrize che formano con le stesse piante, in una sorta di simbiosi a 3.
Almeno in questo caso, dunque, pare che un elemento di cultura popolare relativa ai funghi (oggi diremmo etnomicologia) abbia una base di verità!