Complice anche la pandemia che ormai perdura da due anni, cibo e salute sono il nuovo binomio, infatti quasi 7 italiani su 10 ritengono ci sia una connessione precisa fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo e, al momento di acquistare il cibo, fanno sempre più attenzione alla sua salubrità, provenienza ed impatto sulla salute.

Soprattutto nei paesi a più elevato reddito, come il nostro, la produzione di rifiuti alimentari avviene nella fase di post consumo, ovvero all’interno delle famiglie.
In Italia la sensibilità sullo spreco alimentare è forte, come dimostrano le numerose esperienze concrete presenti un po’ ovunque sul territorio, ma nonostante questa maggiore attenzione rispetto ad altri paese solo in Italia ogni anno si sprecano circa 3,6 milioni di tonnellate di cibo (dato 2021).

Ridurre gli sprechi alimentari all’interno delle nostre famiglie è possibile, ci vuole solo un pò di impegno e qualche attenzione per cambiare alcune delle nostre abitudini di consumo. In effetti con la pandemia e i lockdown le nostre abitudini si sono modificate, consumiamo molti più pasti in casa e quindi diventa necessario pianificare di più i nostri acquisti, organizzare meglio le scorte alimentari e imparare a cucinare con gli scarti e gli avanzi.